Hadi nasce a Teheran in Iran, attualmente vive a Sondrio. In Iran inizia ad apprendere le arti dello Spettacolo quando nel 1999 entra al Liceo Artistico Seda-va-Sima, l’unico liceo artistico statale esistente in Iran all’epoca. Dopo due anni di studio delle discipline regia e recitazione, entra a far parte di un gruppo di professionisti di Teatro e Danza. Avendo una esperienza nelle arti marziali all’età adolescenziale fin dagli esordi sente di potersi esprimere maggiormente nel campo della danza e per questo si unisce al gruppo “HAREKAT”, sotto la guida della maestra Farzaneh Kaboli, nonostante la proibizione della danza a livello istituzionale nel suo paese d’origine. Terminata la scuola e per tutto il periodo di permanenza in Iran apprende le danze popolari e la danza classica del paese, la danza classica (balletto), la danza Sufi. Per quanto riguarda il teatro si concentra maggiormente sullo studio del metodo Stanislavskij. Durante questo periodo, si esibisce direttamente sul palco e ciò gli consente di acquisire una maggiore consapevolezza dei movimenti e dello spazio in scena. Collabora con registi televisivi quali Foad Saffarianpour e suo fratello Siavash, nonché con il regista teatrale Hadi Marzban. Nel frattempo lavora in varie sartorie da uomo e da donna e impara anche a disegnare i vestiti di scena, e la grafica diventa il suo percorso di studio sia in Iran che in Italia. Riesce così ad acquisire vari strumenti tra l’arte visiva, artigianale e la danza creando il suo linguaggio elaborato in annii di studi ed esperienze in questi settori. Nel 2009 frequenta il corso di lingua italiana per avere la possibilità di conoscere la danza contemporanea in occidente. Per continuare anche il suo studio della grafica si specializza in Grafica d’Arte nell’Accademia di Belle Arti di Roma ma sentendo che la sua vita è soprattutto per il teatro e la danza, già dopo pochi mesi dall’arrivo in Italia fonda il gruppo “Vazhik” e in seguito inizia a provare con i ballerini iraniani e italiani, dedicandosi altresì alla coreografia e regia delle loro danze e curando l’esibizione di spettacoli in tutta Italia. Nel frattempo si interessa alla danza contemporanea italiana e esplora nuovi percorsi: il teatro sociale con Loredana Piacentino, la Contact Improvisation con Javier Cura e il Teatrodanza e il metodo bauschiano con Damiano Bigi.